Le interviste di CBN: Andrea Balboni neo presidente CNA Terred’acqua

A fine dello scorso maggio è stato eletto per rappresentare gli Associati CNA nel distretto territoriale. Andiamo a conoscere meglio Andrea Balboni, persicetano di 44 anni, già volto noto in alcuni ambiti (in primis per noi di Carta Bianca News, in cui è coordinatore di Redazione). Andrea è titolare dell’Agenzia di Comunicazione “Vulcanica”; consulente in ambito d’innovazione tecnologica per progetti formativi rivolti a Scuole, Università ed Enti locali; consulente di comunicazione di UNPLI Emilia Romagna; ed è anche Responsabile ICT e web in Next (Nuova economia x tutti).

In questo momento (certamente non facile per effetto della pandemia) che significato ha per te assumere questo ruolo?
La mia elezione, del tutto inaspettata, rappresenta una bella sfida, un’occasione per mettermi alla prova e tentare di creare nuove connessioni tra le imprese artigiane e gli enti locali, e per rafforzare e valorizzare il territorio.
Appena eletto hai annunciato che occorre lavorare sui bisogni degli Associati CNA, quali pensi possano essere le priorità da cui partire?
Sì, fa parte del mio approccio, l’analisi dei bisogni è il primo passo per capire come impostare le strategie future ed elaborare progetti coerenti per soddisfare i bisogni e valorizzare il territorio.
Nelle prossime settimane assieme al consiglio cercheremo di organizzare alcuni incontri con i nostri soci per raccogliere idee e necessità su cui lavorare nei prossimi quattro anni.
Visto il periodo che stiamo vivendo immagino che la priorità principale sarà legata alle risorse umane, cercheremo di capire la situazione presente e futura per provare a giocare d’anticipo per fornire ai nostri soci gli strumenti necessari per superare le difficoltà, in particolare sul piano formativo di dipendenti e collaboratori affinché si possano evitare licenziamenti.
Per promuovere un appropriato “rilancio”, di cui tanto si parla, molti ritengono sia indispensabile affrontare i temi legati alla sostenibilità, sei d’accordo?
Personalmente sono convinto che sia necessario, oggi più che mai, rivedere le basi della nostra economia per trasformare le nostre aziende mettendo al centro le persone e il territorio in cui insistono. Le imprese artigiane sono da sempre particolarmente sensibili a questi argomenti e penso possano essere il motore per una trasformazione radicale in ottica di sostenibilità ambientale economica e sociale. Cercherò di mettere a disposizione le mie competenze e relazioni in quest’ambito per assimilare buone pratiche adottate in altri territori ed eventualmente elaborarne nuove ad hoc assieme ai nostri soci e alle amministrazioni locali.
Con l’implementazione del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) ci si aspetta un cambio di paradigma, come immagini possa impattare sulle realtà economiche del territorio?
Sì, come dicevo prima, questa pandemia ha mostrato la grande inadeguatezza dell’attuale sistema economico caratterizzato da grandi disparità economiche e sociali dettate principalmente dalla ricerca spasmodica del profitto da parte della maggioranza delle grandi aziende. Oggi, con il PNRR, abbiamo l’opportunità di cambiare obiettivi e avvicinarci ad un modello di economia civile che riporti al centro la persona e il territorio. Le imprese artigiane in questo senso hanno due grandi vantaggi, sono fatte di piccoli imprenditori naturalmente legati al territorio in cui insistono e che, da sempre, lavorano trovando soluzioni dove tutti vedono problemi.
Aziende e imprenditori hanno – da sempre – un forte legame con la comunità e gli Enti locali, quali sinergie ritieni possano imprimere una maggiore accelerazione alla ripresa?
Le imprese artigiane, pur essendo fortemente legate al territorio e al suo tessuto sociale, faticano a vedere le amministrazioni locali come partner strategici per lo sviluppo aziendale, questo probabilmente è dovuto al fatto che le decisioni strategiche sono sempre state affrontate a livello regionale o nazionale. Oggi però è possibile attuare anche microstrategie locali che possono aiutare le aziende a migliorare il benessere equo e sostenibile della comunità senza per questo dover affrontare grandi investimenti. Nei prossimi mesi spero di poter affrontare questi temi con i nostri soci ma soprattutto con i Sindaci e le amministrazioni del nostro territorio per creare una collaborazione utile a tutta la nostra comunità.

Laura Palopoli

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