Le interviste di CBN: Noemi Scagliarini

Con l’avvio di questo nuovo anno riprendono le interviste di CBN presentandovi un’altra persona speciale: Noemi Scagliarini, medico di professione, che vive a Decima. L’abbiamo scelta per mettere in luce la sua passione per la scrittura che, con fervida immaginazione, la conduce ad inventare storie e racconti rivolti, in modo particolare, ai giovani lettori e lettrici. Recentemente ha realizzato il sogno di pubblicare il suo primo libro, al quale ne sono seguiti già altri, fino al successo più recente – quasi inaspettato – che la vede comparire nelle pagine (e come coautrice) dell’ultimo romanzo del noto scrittore Federico Moccia.
Parliamo del tuo esordio, come hai mosso i primi passi in questo ambito?
Già quando frequentavo le scuole superiori mi divertivo ad inventare storie, ma senza troppe aspettative. In quegli anni ho partecipato ad alcuni concorsi per la realizzazione di cortometraggi insieme ad un’amica, Martina Festi, con la quale successivamente abbiamo scritto (a quattro mani) un romanzo incentrato sulle vicende di alcuni ragazzi della nostra età. Questo manoscritto è rimasto “nel cassetto” per quasi 15 anni, finché nel 2018 una casa editrice ha accettato di pubblicarlo, ed è così che il “Ladro di ricordi” ha preso vita. Per me è stato davvero come realizzare un sogno!
La storia tratta di due coetanee che vivono la loro esperienza come studentesse in un collegio Svizzero, e le loro vicende si intrecciano con un singolare mistero che le protagoniste tenteranno di risolvere. La storia è verosimile e contempla una sorta di playlist di musiche scelte dalle autrici che fanno da sfondo ai vari eventi.
Dopo il primo libro, cos’è successo?
Aver pubblicato il primo romanzo, di quella che poi sarebbe diventata una serie di racconti per ragazzi (io e Martina abbiamo preparato infatti anche il secondo libro), mi ha dato la spinta e la fiducia per continuare a scrivere. Sull’onda di questo entusiasmo lo scorso anno ho pubblicato un altro romanzo, sempre pensato per i ragazzi, intitolato “La rosa fantasma”: storia avventurosa di pirati, ambientata nel XVII secolo a Cuba. Questa è stata un’esperienza ancora diversa: intanto perché l’ho scritto da sola, poi perché questo racconto essendo ambientato in un’epoca e in luoghi molto lontani ha richiesto, da parte mia, un notevole sforzo di ricerca e approfondimento per trovare i giusti particolari di cui si caratterizza la storia (termini e tecniche riferiti alla navigazione di quel periodo, informazioni reperibili dalle cartografie, animali che popolavano quei territori…).
La tua passione ha così preso vigore…
È andata proprio così. La mia passione ha preso slancio e le storie, che fino a poco tempo fa abitavano solo nella mia testa, ora assumono vita propria. Per fare un altro esempio mi sono cimentata anche in un altro genere, preparando una stesura rivolta ad una collana “Battello a Vapore” per bambini di età tra i 6 e gli 11 anni.
Arriviamo all’incontro con l’autore Federico Moccia, ci racconti questa esperienza?
Nel 2019 ho partecipato ad un concorso “Il cantiere delle storie” attraverso cui Federico Moccia ha voluto selezionare otto autori di brani brevi da inserire all’interno del suo ultimo libro “La ragazza di Roma Nord”. A questo particolare esperimento narrativo hanno partecipato quasi 1000 persone da tutta Italia e, per i finalisti, è stato dunque motivo di grande orgoglio essere arrivati in fondo. Un’esperienza incredibile: intanto perché ci ha permesso di “entrare” nelle pagine del suo ultimo lavoro (dove appunto otto diversi personaggi racconteranno i nostri brani) e poi di conoscerlo di persona. Ci siamo infatti incontrati tutti insieme a Milano e, a marzo, verrà anche sul territorio a Cento a presentare il libro, uscito proprio il dicembre scorso.
Altri progetti futuri?
Diciamo che, certamente, ho intenzione di continuare a scrivere… e poi mi piacerebbe continuare anche ad andare nelle Scuole (come mi è già capitato a San Matteo della Decima e a Bologna), ad incontrare ragazzi e ragazze, non tanto per promuovere i miei racconti, ma per portare loro una testimonianza diretta di quanto sia importante avere fiducia nelle proprie capacità e coltivare i propri sogni… perché se ci prendiamo cura dei nostri sogni, prima o poi si avverano.

Laura Palopoli

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