PNRR e mondo agricolo, Garagnani (Confagricoltura): “Indirizzare le risorse verso progetti concreti e fattibili”

“Abbiamo appena incassato la prima rata da 21 miliardi del PNRR e il Piano Nazionale Ripresa Resilienza è uno strumento che il Paese, e l’agricoltura, non deve sprecare: attraverso queste risorse è possibile coniugare quantità, qualità e sostenibilità delle produzioni agricole, spingere sulle infrastrutture necessarie al tessuto imprenditoriale italiano e evidenziare ulteriormente il ruolo green del settore primario grazie alla possibilità di produrre energia, un aspetto quantomai attuale nel contesto geopolitico che stiamo vivendo, dove per l’appunto la diversificazione del paniere energetico è all’ordine del giorno. Il PNRR sarà la vera sfida di quest’anno e per questo deve essere indirizzato verso progetti concreti e fattibili”.

È questo il commento di Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Bologna, in occasione dell’evento “PNRR e Filiera Agroalimentare”, organizzato da Azione Bologna e tenutosi nel pomeriggio del 21 aprile presso la Sala Marco Biagi in via Santo Stefano.

“Le risorse del PNRR serviranno a rilanciare la filiera agro-alimentare a Bologna e provincia. Le idee ci sono e sono molteplici. Bisogna ora capire se e come si potranno sviluppare insieme alle Istituzioni – prosegue Garagnani – L’agrivoltaico e il parco agrisolare sono due aspetti strategici: terreni marginali e strutture agricole possono essere dedicati alla produzione di energia verde, inoltre il biogas e bio metano hanno potenzialità enormi. In merito, sarà importante la strategia che vorrà adottare il nostro Governo, che ha deciso di limitare l’intensità massima di aiuto al 40% delle spese ammissibili relative al solo impianto di produzione di energia elettrica, ivi comprese le ulteriori infrastrutture ed impianti necessari al suo ordinario funzionamento. Servirebbe uno sforzo in più per incentivare maggiormente a seguire questo percorso. L’agricoltura ha tutte le carte in regola per essere protagonista della transizione ecologica: può continuare a produrre cibo in maniera sempre più sostenibile e responsabile, sviluppando però filiere circolari che diversificano il reddito degli imprenditori agricoli e supportano il Paese in questa delicata transizione”.

Daniele Mattioli

Ufficio Stampa Confagricoltura Bologna

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