Coronavirus, Regione e Università insieme per formare fino a 800 medici specializzandi su epidemie e emergenze

Controllare il livello di saturazione dell’ossigeno, effettuare terapie di supporto precoce e monitoraggio, intubare. Sviluppare, cioè, una serie di competenze in modo da poter affrontare e gestire emergenze, epidemie e situazioni catastrofiche, indipendentemente dal tipo di specializzazione medica che si sta completando. È quello che potranno fare 800 medici specializzandi dell’ultimo anno degli atenei di Parma, Modena e Reggio Emilia, Bologna, Ferrara, attraverso un percorso sperimentale ad hoc approvato dalla Giunta regionale nel corso dell’ultima seduta.

Un percorso formativo in parte a distanza, online, ma anche con simulazioni su manichino e tirocinio pratico sul campo, che verrà sviluppato in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia, per cui la Regione si impegna a destinare un finanziamento di 127mila euro. Nella stessa delibera è stato approvato anche lo schema di Accordo di collaborazione tra la Regione e UniMoRe per l’attuazione dell’intero percorso.

Tutto è nato da una proposta del professor Giovanni Pellacani, preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Modena e Reggio Emilia e presidente dell’Osservatorio regionale per la Formazione specialistica, illustrata all’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini.

Le quattro Università si occuperanno di definire il percorso formativo e l’individuazione dei docenti, dei formatori, dei tutor, l’utilizzo dei laboratori nelle diverse sedi per la simulazione e per le attività pratiche. L’Università di Modena e Reggio Emilia assicurerà la configurazione dell’infrastruttura telematica utile all’erogazione dei contenuti formativi a distanza, l’assistenza remota agli utenti, la segreteria organizzativa, la produzione e la pubblicazione del corso a distanza, il rilascio delle credenziali per l’accesso. Concorrerà inoltre alla progettazione dei contenuti e alla valorizzazione degli esiti. La Regione, dal canto proprio, finanzierà il percorso con 127mila euro, per i costi tecnici, della docenza e del tutorato nella formazione.

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